
La pratica di Giovanni de Cataldo (Roma, 1990) segue una logica compositiva e processuale che nasce da una sviluppata propensione per la eterogeneità dei linguaggi e dei materiali sperimentati, dimostrando con i suoi lavori più recenti uno scarto progettuale che è frutto di una accresciuta sensibilità per le tecniche, le finiture e per un rinnovato approccio alla scultura.
I guardrail in ferro dei crash test – uno dei materiali di reimpiego prediletti dall’artista – divengono l’elemento modulare da tagliare, assemblare e modificare per dare forma a sculture e installazioni in grado di risemantizzare di volta in volta le proprietà estetiche e oggettuali di questo elemento. Il modulo così come la griglia, tradizionalmente legati al modernismo e alle sue ricerche, vengono impiegati in maniera inedita per acquistare uno nuovo statuto. Nella ipertrofica politura delle superfici laccate, nella scelta dei colori, dei titoli, degli accostamenti, de Cataldo ricrea costantemente il raffronto con un immaginario collettivo che si imprime e si rispecchia nella città e nelle sue diverse anime, dando vita a una pratica legata indissolubilmente ai registri culturali e alle evoluzioni dello spazio urbano e dei suoi elementi. Come ha affermato Cecilia Canziani nel testo critico redatto in occasione della prima personale dell’artista presso la galleria z2o Sara Zanin: “I suoi Crash Test sono prelievi dal tessuto urbano risemantizzati non solo attraverso un’operazione di appropriazione, ma anche attraverso la trasformazione dell’oggetto la cui superficie viene cromata, smaltata o zincata, o ancora foderata, rendendone leggibili valori plastici e pittorici. Dunque non prelievi di realtà ricontestualizzati in una cornice istituzionale – o per effetto di una cornice istituzionale – ma brani di un paesaggio urbano, più che industriale, che vengono scelti e interpretati in ultima analisi per il loro potenziale estetico, e su cui l’artista interviene per evidenziare una piega o una curva – in sostanza per evidenziarne le qualità scultoree”.
Giovanni de Cataldo (Rome, 1990) vive e lavora a Roma.
Dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, ha proseguito la propria specializzazione in scultura presso la Scuola d’Arte e dei Mestieri Nicola Zabaglia. Da Novembre 2014, ha stabilito il proprio studio presso il Pastificio Cerere, luogo celebre che ha visto nascere un’intera generazione di artisti appartenenti alla Scuola Romana. La pratica di de Cataldo iniziata da una ricerca sui materiali prelevati direttamente dal contesto industriale e urbano. Da un approfondimento della composizione e delle caratteristiche di questi materiali, l’artista ne indaga i limiti e le possibilità applicandoli alla sperimentazione di nuove tecniche legate alla scultura.