
La formazione artistica di Krizia Galfo (1987) ha subito l’influenza di tre diverse città e percorsi:
a Catania si laurea in lettere moderne, una formazione, quindi, prettamente umanistica e
letteraria; a Londra si avvicina alla pittura come mezzo di espressione personale attraverso
corsi brevi presso il Chelsea College of Arts e la Central Saint Martins; a Roma, invece, affina la
tecnica frequentando lo studio dell’artista Claudio Valenti e workshop di pittori internazionali
come David Jon Kassan, Carmen Mansilla e Vincent Desiderio, arricchendo così il suo percorso
da autodidatta.
Il suo studio si trova a Ombrelloni (Roma).
Al centro delle sue opere c’è il ritratto ad olio. In un momento storico in cui la serialità
dell’immagine ha accelerato e appiattito la fruizione, la lentezza di questo medium è una scelta
politica prima personale, poi lavorativa. Solo dilatando il tempo riesce a comprendere la forma, il
sé, le influenze e l’Altro. Al momento la sua ricerca è incentrata sull’iconografia cristiana; un
progetto che, partendo dalla letteratura agiografica, esplora la dimensione più intima e umana di
santi, di simboli radicati nella tradizione illuminati però da una luce al neon.